Il Blog di Dario

Tango argentino: da dove nasce il movimento del leader e come viene restituito dal follower

Tango argentino: da dove nasce il movimento del leader e come viene restituito dal follower

Questo è il primo articolo di questo blog e mi sono chiesto, tra i molti argomenti di cui desidero scrivere, qual era quello giusto per iniziare.. ed ho deciso di partire dall’inizio ossia dalla nascita. Da dove nasce un movimento? E’ il tema per eccellenza che mi riporta alla mia esperienza con la Danza Sensibile®, una “pratica cosciente di movimento” che affronta profondamente i meccanismi corporei del passaggio di informazioni ed approfondisce il senso o il non senso del movimento. Grazie agli anni di studio della Danza Sensibile ho potuto creare il Tangosensibile® e quindi credo sia un doveroso tributo alla mia storia personale.

Ma andiamo al tema di oggi…

Mi capita spesso di leggere sui social, nei gruppi di tango argentino, affermazioni che non condivido o che mi lasciano addirittura esterefatto, relativamente al tema della “guida” (termine che non amo ma che va tanto di moda ;-) ). Amo danzare, amo il tango argentino e amo studiare i meccanismi di comunicazione corporea tra leader e follower . Sento quindi forte in me il desiderio di dire la mia sul tema della trasmissione corporea, quella che gli argentini chiamano la marca.

Nel tango argentino, spiego a beneficio di tutti, anche ai non tangueri, ci sono due ruoli: il leader che, attraverso la comunicazione corporea, propone tempi e spazi e mantiene la “rotta” ed un follower che ascolta tali input e risponde motoriamente all’invito.
Qual’è il meccanismo di trasmissione corporea da leader a follower? Dal momento che il tango argentino è basato sull’improvvisazione è necessario conoscere un linguaggio grazie al quale capirsi e dialogare… e visto che si danza e non si parla la domanda che nasce spontanea è: dove deve nascere il movimento ossia la proposta del leader affinché arrivi al follower nel modo più chiaro, efficace e rispettoso?

Riporto le varie visioni/opinioni lette sul web……



a) dalle mani.

Ma vi immaginate, per una follower, il piacere e la goduria immensa di essere manipolata tutto tempo??? Magari anche strizzata in vita con l’aggiunta delle unghie del leader conficcate nella sua carne in modo da non lasciare scampo?

Quando ero bambino si diceva: gioco di mano, gioco da villano … ed io sposo totalmente questo detto.

Molti “manipolatori” affermano, sornioni, che questo è ciò che le follower desiderano perché solo così non hanno dubbi sulla marca…Farò un articolo ad hoc sul tema.. per il momento semplifico con due riflessioni: la prima, laconica, è che nel tango, come nella vita, non esistono carnefici se non ci sono le vittime che glielo permettono e la seconda riflessione è che, talvolta, per evitare discussioni la follower lascia fare e aspetta con ansia la fine del brano o della tanda ed il leader, insensibile, non se ne rende conto anzi è convinto che si diverta pure.

b) dalle spalle

E perché una spallata dovrebbe essere un modo chiaro, funzionale e organico di passare informazioni corporee? Una spallata è un’invasione dello spazio altrui e non può fare altro che generare un indietreggiamento per autodifesa….

c) dalla testa

Tralasciando il concetto di ariete da sfondamento, così come di toro che incorna il cheek to cheek ossia il ballare guancia a guancia è applicabile solo in alcuni abbracci e non lo consiglio certo come strumento di comunicazione corporea. Ci può essere contatto ma non si “parla” certo da lì…

d) dal petto

mi perdoneranno gli amici dall’abbraccio milonguero che recitano il vangelo secondo il quale la marca viene sempre data dal petto se oso dissentire. Chiarisco il mio pensiero: se è vero che nell’abbraccio stretto c’è un punto di contatto tra i petti di leader e follower non è lì che nasce il movimento/la proposta corporea… ma da lì transita. Non si origina lì ma il contatto tra i petti fa sì che l’informazione corporea arrivi diretta, senza filtri, e quindi potenzialmente più chiara.

e) dalle braccia

Le braccia hanno la funzione di collegare il busto alle mani e possono offrire buona circolarità e continuità di informazione ma non è certo nelle braccia che si crea la proposta corporea, anzi se i leader pensano di muovere il partner attraverso l’uso muscolare delle braccia commettono un grossolano errore.

C’è una quinta visione che va citata per completare il quadro:
f) la marca viene decodificata dal follower utilizzando la vista

Personalmente credo che la vista sia un senso utile per i follower principianti per poter entrare con più facilità nel dialogo corporeo ma non è certo una soluzione! Lo sguardo inoltre ha, energicamente, il potere di intensificare la relazione ma anche, se utilizzato scorrettamente, di portar il follower totalmente fuori dalla relazione con il partner! Ne parlerò a fondo in un altro articolo.

Quindi dove nasce il movimento? 
la proposta corporea viene generata nel centro del nostro corpo, detto baricentro, approssimativamente appena sotto l’ombelico. E’ preparata, e da lì fatta fluire e indirizzata verso l’abbraccio. Se si danza in un abbraccio stretto arriverà al petto o alla schiena in base alla direzione proposta e da lì riconosciuta e tradotta dal partner.. nel caso di abbraccio largo arriverà alle braccia che condurranno l’info al partner.
Un leader, grazie al radicamento con la terra, deve costruire il movimento nel proprio centro corporeo e da lì farlo arrivare al partner utilizzando la periferia (ossia petto, braccia, testa, mani) come una canale dentro il quale far scorrere il “fluido informativo” . Se la periferia ha vita autonoma e genera movimenti isolati ( ovviamente parziali e poco chiari perché, appunto, periferici) si perde radicamento e ci si ritrova fuori del nostro centro…

Ciò che viene generato dal nostro centro è più chiaro, più potente, più organico e quindi più efficace : provare per credere!


Tango argentino: da dove nasce il movimento

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