Il Blog di Dario

L'abbraccio giusto per ballare tango argentino?

L'abbraccio giusto per ballare tango argentino?

Sui gruppi di tango argentino uno dei dibattiti più ricorrenti e divisivi è quello dell’abbraccio.
Schieramenti agguerriti si scontrano e lasciano morti sul campo di battaglia.. da una parte ci sono i puristi dell’abbraccio stretto anzi strettissimo, talvolta anche apilado e dall’altra i nuevisti amanti alla follia dell’abbraccio largo senza eccezione alcuna.

Io non ci sto, non gioco a questo gioco: non mi interessa affatto partecipare a questa querelle… non perché non voglio prendere posizione ma perché il punto/il focus è davvero un altro.
 Già la tendenza oggigiorno è quella di dividere il mondo in buoni e cattivi, creando lo schieramento di quelli che fanno la cosa giusta e quelli che fanno la cosa sbagliata, ed è uno sport che non solo non mi appassiona ma che non ritengo nemmeno sano, ma relativamente al tema dell’abbraccio nel tango argentino hanno proprio sbagliato il bersaglio!

L’abbraccio è certamente il punto chiave nel tango argentino perché proprio nell’abbraccio passano le info, in andata ed in ritorno ( sì la comunicazione è a due vie e prevede anche un ritorno, ricordatevelo leaders egocentrici ;-), ma la bontà dell’abbraccio non è certamente misurata dai centimetri o millimetri che separano il petto del leader da quello del follower!
La bontà di un abbraccio è quello in cui vige la comunicazione/la connessione: può essere stretto o largo, può variare dallo stretto al largo…non possiamo dire a priori che un tipo di abbraccio funziona ed uno no!
Ci sono coppie che hanno una splendida connessione nell’abbraccio largo, altre coppie sono meravigliosamente insieme nell’abbraccio stretto: la magia che si può creare nel tango non è assiomaticamente legata a un certo tipo di abbraccio.

Troppo spesso si sentono o si leggono discorsi in cui si discrimina un tipo di abbraccio dimenticando che, a parer mio, si devono necessariamente conoscere entrambi gli abbracci e poi giocarci dentro, senza pregiudizi e rigidità mentali. Sempre a parer mio si deve acquisire sia la tecnica dell’abbraccio largo sia quella dell’abbraccio stretto e non dimenticare che la tecnica, fondamentale, non è sufficiente! Solo ascoltando il nostro partner, leader o follower che sia, possiamo trovare, tanda dopo tanda, l’abbraccio giusto, ossia quello che ci garantisce maggiore comunione, relazione e quindi reciproco piacere!

Troppo spesso, in più di vent’anni di ballo, ho visto scene di ballerine tornate a sedere con la schiena dolorante perché strapazzate da ballerini che strizzavano la loro vita come fosse un mocio, così come ballerini fiaccati da ballerine appese senza pietà al loro collo… ed in entrambi i casi si chiedevano: ma perché vorrà ballare per forza nell’abbraccio stretto se non è capace?
D’altro canto ho visto anche scene di ballerine che, tornate a sedere, sconsolate, dopo una tanda in un abbraccio largo, si lamentavano del fatto che “non si capiva nulla”….. solo braccia che si muovevano sconnessamente senza criterio alcuno. Infine ho visto ballerini tristi ed affaticati dopo una tanda con una ballerina che si ostinava a ballare in un abbraccio largo ma che non aveva la tecnica adeguata per farlo…
Questi 4 casi secondo me sono dettati da un desiderio, più o meno conscio, di essere dalla parte giusta della barricata….e qui torniamo al tema iniziale: è ben difficile relazionarsi se alziamo steccati, no?

Ballare tango è danzare insieme, creare insieme… fatelo nell’abbraccio che pare a voi!
 La bellezza del tango è la relazione, nutriente e creativa: non fermiamoci all’apparenza!

L'abbraccio giusto per ballare tango?

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